Myron è il nome dell’olio sacro utilizzato nei riti di iniziazione cristiana, quali il battesimo, cresima e l’ordine del sacerdozio (per il rito romano). Nelle tradizioni orientali viene preparato esclusivamente dal Patriarca, che ha il compito di seguire tutta la preparazione fino alla consacrazione.
L’unzione col myron segna l’appartenenza definitiva ed indelebile che il cristiano riceve al momento del battesimo.
“Sigillo del dono dello Spirito santo” con questa formula il sacerdote unge il neo battezzato sigillando definitivamente l’unione e la vita nuova in Cristo ricevuta mediante il Sacramento.
Nel mondo orientale, la preparazione dell’olio sacro segue una liturgia ben consolidata, sono gli egumeni dei monasteri a conoscere le esatte dosi delle 52 essenze da miscelare per poter creare su una base di olio d’oliva purissimo il profumato e prezioso unguento che ha la capacità di assorbire completamente il profumo di ogni elemento con cui viene a contatto.
La preparazione del Myron
La miscelazione ha una durata di tre giorni, e ha inizio in concomitanza con la Domenica delle Palme. Dopo tre giorni di profumazione, l’olio viene consacrato durante la solenne celebrazione della Divina Liturgia del Grande e Santo Giovedì.
Il myron oltre che essere utilizzato nell’amministrazione dei sacramenti è utilizzato dal patriarca o dal vescovo nelle consacrazioni degli altari e delle Sacre Icone.
Il myron non consacrato è comunque un importante e prezioso sacramentale in quanto aggiunto all’acqua benedetta dell’aspersorio simboleggia il diffondersi del profumo di Dio durante la benedizione delle case, o durante l’unzione dei malati.
Nei vespri delle solennità dei Santi Medici ed Anargiri, è usanza nel rito orientale benedire l’olio e distribuirlo ai fedeli come sacramentale da tenere nelle proprie abitazioni così da potersi ungere qualora ce ne sia la necessità, anche in questo caso all’olio viene aggiunta qualche goccia del prezioso e profumatissimo myron, così da rendere ancora più gradevole la sua applicazione al corpo.
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In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Mt 3,13-17