Indice
Il periodo di Quaresima è il periodo di preparazione alla celebrazione della Festa della Risurrezione di Cristo.
È il simbolo vivente di tutta la vita dell’uomo, tutta la vita umana, trasformata, tende e spera alla comune resurrezione finale. La Quaresima è il periodo di rinnovamento della propria spiritualità: preghiera, digiuno, elemosina. È un tempo di pentimento, o meglio di conversione, di un vero rinnovamento della nostra mente, dei nostri cuori e delle nostre azioni in armonia con Cristo e il suo insegnamento. È il tempo, favorevole, del ritorno ai grandi comandamenti dell’amore di Dio e del prossimo.
La Quaresima nella Chiesa Bizantina
Nella Chiesa bizantina, la Quaresima non è un tempo prettamente penitenziale o luttuoso. Al contrario, è un tempo di gioia e di purificazione. Noi fedeli, siamo chiamati a “ungere le nostre teste” e “purificare i nostri corpi e le nostre anime”. I primi inni della prima Ufficiatura della Quaresima, il Vespro del Perdono, danno il giusto tono del periodo:
Ha rifulso la tua grazia, Signore; ha rifulso la luce del tuo volto; ecco il tempo accetto, ecco il tempo della con-versione; deponiamo le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce, affinché, attraversato il grande oceano del digiuno, giungiamo alla risurrezione il terzo giorno del Signore e Salvatore nostro Gesú Cristo, che salva le anime nostre.
Inni del Vespro del Perdono
Dio chiede la nostra conversione, non i nostri rimpianti. Ci dispiace per i nostri peccati, ma lo facciamo con gioia per la misericordia di Dio. Mortifichiamo il nostro essere carnale, ma lo facciamo con la gioia della Risurrezione per la vita eterna. Durante la Quaresima ci prepariamo alla risurrezione di Cristo ed alla nostra stessa Resurrezione.
Il digiuno della Grande Quaresima
Una speciale menzione merita il digiuno durante la Grande Quaresima. In generale, il digiuno è un elemento necessario della vita cristiana. Fu lo stesso Cristo che durante la sua vita terrena, digiunò e insegnò alle persone a digiunare.
Avendo il Signore digiunato per lo spazio di quaranta giorni, ha consacrato e santificato i giorni attuali, o fratelli, giunti ad essi acclamiamo: Benedite e sovresaltate il Cristo per i secoli.
Ode V del Mattutino del Lunedì della Prima Settimana di Quaresima
Il digiuno è benedetto quando è fatto in segreto, senza ostentazione e senza condannare gli altri (Mt 6,16; Rm 14). Lo scopo del digiuno o come vengono chiamati nei libri liturgici, dei Digiuni, è la purificazione delle nostre vite, la liberazione delle nostre anime e dei nostri corpi dal peccato, il rafforzamento dei nostri poteri umani per l’amore di Dio e delle persone, l’illuminazione di tutta la nostra esistenza per la comunione con la Santissima Trinità.
Le regole del digiuno della Chiesa bizantina
Per il digiuno quaresimale sono le regole proprie delle comunità monastiche. Dalla domenica di Carnevale in poi non è ammessa l’assunzione della carne, e dopo la domenica dei Latticini e fino alla fine della Quaresima, non sono permessi né uova né latticini. Queste regole non esistono come “pesi insopportabili” farisaici (Lc 11,46), ma come un ideale per il quale dobbiamo lottare, non come fine a se stesse, ma come mezzo di perfezione spirituale coronata dall’amore. Gli inni propri dei primi giorni di Quaresima ci ricordano costantemente:
Sia il nostro digiuno accetto, gradito al Signore. Vero digiuno è l’allontanarsi dal male, la continenza della lingua, l’astensione dalla collera, la rinuncia alle concupiscenze, alla calunnia, alla menzogna e allo spergiuro togliendo queste cose, il digiuno è vero e accetto.
Aposticha del Vespro del Lunedì della I Settimana di Quaresima
Le Ufficiature della Grande Quaresima fermano la nostra attenzione sul punto indiscutibile che non dobbiamo essere orgogliosi del nostro digiuno esteriore, poiché anche il diavolo assume mai cibo materiale!
Il digiuno ascetico della Grande Quaresima dura dalla Domenica di Carnevale fino alla domenica di Pasqua e si conclude solo dopo la celebrazione della Divina Liturgia della Resurrezione o notte di Pasqua. Conoscendo il grande sforzo a cui sono chiamati, i cristiani devono mostrare ogni diligenza per digiunare al meglio, in segreto, affinché Dio li veda e li benedica apertamente con una vita santa. Ognuno dovrebbe fare del proprio meglio alla luce delle proprie forze.
Il digiuno eucaristico nel rito bizantino
In prossimità del digiuno ascetico della Grande Quaresima, solo nel rito bizantino si pratica il cosiddetto digiuno eucaristico o liturgico. Questo digiuno non si riferisce alla normale astinenza dal cibo in preparazione all’Eucaristia, ma significa digiuno dall’Eucaristia stessa. Nei cinque giorni di ogni settimana di Quaresima, nelle Chiese non si celebra la Divina liturgia regolare, perché la liturgia ha sempre un carattere di risurrezione e quindi festivo. Non vi potrebbe essere mai una Divina Liturgia penitenziale! Poiché la Grande Quaresima è preparazione alla risurrezione di Cristo attraverso il ricordo del peccato e la separazione da Dio, le regole liturgiche non ammettono la Divina Liturgia durante i cinque giorni della settimana di Quaresima. Tuttavia, affinché i fedeli non siano completamente privati della Santa Comunione in questi giorni, ogni mercoledì e venerdì pomeriggio si celebra la Liturgia dei Doni Presantificati.
Ma anche durante la Quaresima, il sabato e la domenica restano giorni particolari e si celebra la Divina Liturgia. Il sabato si celebra la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo. Durante le domeniche della Grande Quaresima viene celebrata la Divina Liturgia di San Basilio il Grande, che differisce da quella del Crisostomo soltanto nella parte dell’Anafora, dove quella del Padre Basilio è ben più ampia.
Nonostante la celebrazione festiva della Divina Liturgia sia in giorno di sabato, che nelle Domeniche di Quaresima, il digiuno non viene mai affievolito o ridotto.
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